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Pare che il celebre attore internazionale Attilio Vecchiatto in punto di morte abbia detto: "Qui va a finire che ci obbligheranno a bere l'olio di ricino per fare penitenza delle nostre idee, come è già successo nel passato". Dopo anni di successi nel Sud America, a New York, in Francia, sbarcato in Italia nel 1993 con la moglie Carlotta, si è trovato in balia degli imbrogli d'un produttore italiano (che sperava di lucrare sulla sua fama). Per sua fortuna è stato generosamente accolto da Enrico De Vivo (Angri, provincia di Salerno), poi ospitato per mesi a Capua dai fratelli Scannapieco. L'unica sua recita in Italia è quella svoltasi nel teatro di Rio Saliceto (Reggio Emilia), assieme alla moglie Carlotta. Questa rimane l'unica traccia italiana d'un nostro glorioso attore. È una recita dove i due attori interpretano il dramma della vecchiaia, in un'epoca che crede soltanto alla pubblicità per giovani e alle macchinette elettroniche per instupidirsi. Un giorno Carlotta ha detto che Attilio era spesso iroso, ma incapace di falsità e incapace di non "defurbizzare" un pensiero che faccia comodo ai padroni del vapore.